Il restauro costituisce il momento metodologico del riconoscimento dell’opera d’arte nella sua consistenza fisica e nella sua duplice polarità estetica e storica, in vista della sua trasmissione al futuro.
Deve mirare al ristabilimento dell’unità potenziale dell’opera d’arte, purché ciò sia possibile senza commettere un falso artistico o storico né cancellare ogni traccia del transito dell’opera nel tempo.
Lo scopo del restauro quindi è ristabilire la funzionalità del “prodotto” e può essere:
- Conservativo: atto a ripristinarne la funzionalità rispettando la stratificazione storica dello strumento
- Filologico: atto a ricostruire le parti mancanti o modificate nel tempo, con tecniche e materiali più coerenti possibile all’originale.